Mentre nel rollage l’autore mira a moltiplicare una sola e stessa realtà, nel prollage egli combina le trame di due o più riproduzioni diverse (per esempio Rubens e Mondrian). Se il tratto caratteristico del rollage risiede nel suo aspetto dinamico, nell’illusione del movimento, il prollage può definirsi a partire dal suo carattere spaziale, dal suggerimento di uno spazio illusorio.
La realizzazione di un prollage può essere descritta come segue: sull’immagine di base (prima dimensione), il contorno della seconda immagine – lettera, numero, profilo o figura (seconda dimensione) – determina il tema che è sempre in contrasto con l’immagine di base. La combinazione di due o più riproduzioni diverse introduce nella superficie piana del prollage una terza dimensione apparente, unendo delle realtà contrastate nell’unità poetica dell’opera prollagata. Quanto alla seconda dimensione, essa dà al prollage il suo carattere tipografico, numerico o figurativo.